Alberi micorizzati da tartufo – quale sciegliere?
Hai deciso di intrapredere la strada della coltivazione di tartufi?
Probabilmente i mille discorsi da osteria, sentiti sull’argomento allevamento tartufi, hanno aperto la strada al dubbio ed alla confusione.
La scelta della o delle specie arboree di alberi micorizzati per l’impianto della tartufaia dovrà avvenire solo dopo un accurata analisi per definire l’effetiva vocazione della zona alla coltivazione del tartufo che dovrà essere realizzata da personale esperto.
Oltre a cio è importante avere bene in mente quali saranno i bisogni futuri della coltivazione, i relativi costi e i tempi necessari. Infatti sulle tartufaie coltivate andranno svolte delle lavorazioni del terreno, potature, irrigazione ecc.
Quando la tartufaia andrà in produzione dovrete pensare anche a recarvi in un allevamento di cani da tartufo per l’acquisto di un cucciolo o di un cane da tartufo addestrato.
Specie arboree utilizzate nella tartuficoltura
Gli alberi capaci di entrare in simbiosi con i tartufi sono veramente tanti; alcune specie riescono ad entrare in simbiosi con una varietà limitata di tartufi a differenza di altre che riescono a legarsi con la maggior parte di loro.
Questo aspetto può anche farci gioco in alcuni rari casi, che vedremo più avanti, in cui si teme il rischio di contaminazione da parte di tartufi meno pregiati.
Senza fare l’elenco completo delle specie arboree micorizzabili descriverò solamente le più comuni utilizzate negli allevamenti in serra di alberi da tartufo.
Le piante comunemente in vendita dagli vivai di piante da tartufo sono:
- Roverella
- Carpino
- Nocciolo
- Farnia
- Cerro
Come vedete mancano tutte le famose piante simbionti al solo tartufo bianco pregiato che non vengono prodotte e messe in vendita dai vivai se non in rari casi classificabili più nella sperimentazione che nell’investimento.
I tartufi per i quali si può parlare di tartuficoltura ad oggi sono:
- Tartufo Nero pregiato
- Tartufo Nero estivo
- Tartufo Bianchetto o marzuolo
Micelio e Radice, cosa sapere
Il micelio una volta attaccato alla pianta da vita ad una vera e propria collaborazione tra albero e tartufo. Da tenere in considerazione sono i tempi di crescita del micelio ed il tipo di radice su cui riesce a vivere. Infatti il micelio vive sulle sole radici giovani e la sua crescita corrisponde a pochi cm all’anno. Se la pianta cresce troppo infretta il micelio non riesce a tenere il passo e quindi muore.
Scelta dell’albero da tartufo da impiantare
Per la scelta della specie arborea più indicata per prima cosa dobbiamo farci aiutare dalla natura circostante che ci darà sicuramente qualche indicazione. Potrebbe essere di aiuto fare delle ricerche preliminari con un cane da tartufo addestrato per verificare la presenza di carpofori intorno all’area interessata e le ralative specie. (se non avete la possibilità di trovarne uno esistono allevamenti di cani da tartufo che eseguono questo servizio).
Molto spesso si viene invogliati all’acquisto dei noccioli micorizzati perchè si dice entrino in produzione in anticipo rispetto alle altre specie. Infatti il nocciolo, nelle giuste condizioni, ha uno sviluppo più veloce che pero può essere un arma a doppio taglio per la questione della crescita del micelio citata prima.
Va considerato anche che sia il nocciolo che la farnia sono alberi di fondo valle che necessitano di una buona umidità mentre il tartufo nero pregiato è tipico dei versanti assolati e ghiaiosi piuttosto asciutti. In molte situazioni il nocciolo e la farnia potrebbero soffrire troppo la siccità.
Il Cerro ed il carpino sono delle ottime piante tartufigene, hanno però la caratteristica di prediligere quote elevate.
La Roverella è sicuramente la pianta da tartufo per eccellenza e la più venduta ai tartuficoltori. Le sue radici sono capaci di entrare in simbiosi con tutti i tipi di tartufo. La sua crescita naturale va dal livello del mare fino a 850 m coprendo quindi l’intero areale di crescita del tartufo. Anche la velocità di crescita piuttosto lenta è ideale per il micelio che le segue senza problemi. Per quanto riguarda il tartufo nero pregiato con un appropriata potatura abbinata alla lavorazione terreno della tartufaia si riesce a mantenere un buon numero di nuove radici nel tempo (radici secondarie micorizzate dal tartufo).
In ogni caso è opportuno farsi consigliare e seguire da personale esperto nel settore, spesso già i vivai produttrici di alberi micorizzati forniscono servizi di analisi e consulenza.
Ampliamento tartufaie Bianco pregiato con nuovi alberi
Ci sono casi di tartufaie di bianco pregiato naturali per le quali si tenta di ampliare l’areale di produzione mettendo a dimora alberi simbionti capaci di intercettare e far sviluppare il micelio del tartufo bianco pregiato già presente in loco. In questo caso potrebbe essere preferibile aggiungere solo specie salicacee (pioppi e salici). Queste specie arboree sono in grado di entrare in simbiosi con il solo tartufo bianco e pertanto non si rischia la contaminazione delle stesse con altre specie di tartufo meno pregiato. I nuovi alberi possone essere anche ricreati mediante talea di piante produttrici di tartufo bianco direttamente da tartuficoltore.